VILLARBASSE : Massi erratici

Scodelle e massi erratici

L'anfiteatro morenico di Rivoli ed Avigliana si è andato formando in epoca glaciale, quando un'immenso ghiacciaio ampio 5 o 6 km, lungo 70 km e spesso da 600 a 1000 metri occupava tutta la "valle di Susa".

Questo ghiacciaio, scendendo lentamente come una fiumana verso la pianura torinese, raccoglieva sul suo dorso le frane che precipitavano dai fianchi delle montagne e le andava accumulando alla sua estremità inferiore. Con l'andar dei secoli un immenso cumulo di detriti formò quella successione di colline disposte ad archi quasi concentrici che costituisce, l'ampia regione ondulata su cui giace Villarbasse.

Il grandioso fenomeno glaciale della Val di Susa ci ha lasciato molte tangibili testimonianze dei così detti "massi erratici".

Blocchi di rocce di grandi dimensioni si ergono isolati qua e la: il più notevole è la "Pera Majana", gigantesco masso (circa 1800 metri cubi) con a lato uno più piccolo (circa 300 metri cubi) a sinistra della circonvallazione di Villarbasse in regione Preiles.

Nell'anfiteatro morenico di Villarbasse vi sono diversi massi, tutti questi hanno "scodelle" più o meno appariscenti e "borse" evidentissime. Gli studiosi definiscono come scodelle e borse incavi anormali della roccia. L'ipotesi per le prime è che siano opera di agenti atmosferici, per le borse si vede molto lopera dell'uomo.

Massi erratici visibili sono :

- "Pera Majana" .

- "Pera Grosa" (circa 1000 metri cubi) sulla strada di campagna che collega Reano a regione Tolaj. Da questo masso vennero prelevati alcuni blocchi utilizzati nella costruzione del monumento al Frejus in piazza Statuto a Torino.

- "Roc d'le sacoce" nella regione Valletta di Basse, nelle vicinanze dei ruderi di un vecchio mulino (a fronte della regione Avenat). Le scodelle o coppelle che si presentano sul masso sono ritenute di origine naturale.

- "Massi di Truc Monsagnasco" sulla collina tra Rivalta e Villarbasse. Svariati massi erratici con coppelle.